Siamo un'organizzazione commerciale che vuole portare nel mondo i prodotti alimentari italiani di qualità

Gentili Signori,
quel che proponiamo è solo aggiungere il nostro sistema di vendita a quelli, fisici o elettronici, che già praticate, senza quindi alcuna esclusiva, limitazione, costo o rischio e senza dovervi assoggettare, come accade con le grandi piattaforme, né a detrazioni per percentuali né a complessità operative né al continuo pericolo di vedersi bloccare senza spiegazioni, per ogni eventuale errore, l’attività e i crediti. Proposta per una migliore illustrazione della quale potete contattarci via mail o whatsapp o telefonarci, o possiamo, se ritenete, raggiungerVi di persona.
Una commercializzazione, quella che proponiamo, basata su  delle adeguate forme di valorizzazione della straordinaria fortuna che, in virtù della chimica della natura, i nostri prodotti agricoli e ittici e i cibi lavorati da essi derivati sono in assoluto i migliori del mondo. 
Una valorizzazione omessa perchè sono state promulgate varie leggi sull’etichettatura, eccetto quella giusta, riportata di seguito, che giace nei cassetti del Parlamento dal 1995 forse perché non piace all’Europa e alle multinazionali. Cioé quella secondo la quale deve essere indicato il comune, la provincia e lo Stato di provenienza dei prodotti. Perché dire “mediterraneo” non significa nulla, visto che a volte basta un chilometro perchè i prodotti varino. Sapori italiani Sublimi evocare i quali è quasi indicato come discriminatorio, laddove è tacerne che viola il diritto delle genti di potersi alimentare dei cibi migliori.
Superiore qualità che intendiamo illustrare al meglio rifacendoci ai principi della detta proposta di legge del 1995 che,  per chi desiderasse leggerla, riportiamo insieme alla sua relazione introduttiva.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             Italian Sublime Food
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6.4.1995 – Relazione per la Camera e il Senato circa la proposta di legge per l’etichettatura. Premesso, colleghi deputati e senatori, che i frutti della terra e del mare variano dall’ottimo al pessimo secondo il luogo di produzione o di pesca, e che quelli italiani sono i migliori del mondo, è indispensabile poterli distinguere. Oggi infatti l’ignaro cittadino, vedendo mescolati sui banchi di vendita i prodotti di tanti luoghi, non riesce a spiegarsi le diversità di gusto e sta perdendo la memoria di una serie di sapori fondamen­tali, perché l’alimenta­zione è tra­sversale a tutte le attività umane, e le culture si formano per la più parte proprio nella sfera conviviale. Stanno così scomparendo dalle abitudini alimentari prodotti di altissi­ma qualità che nessuna forma di agricoltura o di allevamen­to, per quanto accorta o sapiente, potrebbe mai ricreare in condizioni ambientali diverse. Prodotti man mano soppiantati da altri sempre più scadenti e mistificati, che hanno generato l’appiattimento dei gusti specie nelle nuove generazioni, indife­se perché prive di una memoria storica che consenta dei paragoni. Una situazione che ha pesantemente danneggiato il commercio e la produzione italiana e che ostacola i produttori che voles­sero cimentarsi nelle produzioni di qualità, perché andreb­bero incontro a costi che il mercato, non essendo in grado di distinguere, non restituirebbe. Gravi anomalie alle quali occorre porre rimedio median­te una legge che consenta la qualificazione analitica dei prodotti al dettaglio mediante cartelli o etichette esplica­tive. Una legge che in Italia avrebbe un impatto economico enorme, vista l’ineguagliabile qualità dei nostri prodotti.
Un livello qualitativo che abbiamo, non solo il diritto, ma il dovere di garantire anche alle genti di altri Paesi.
Proposta di Legge per l’etichettatura degli alimentari nella vendita al dettaglio. Art 1. La frutta, gli ortaggi, la carne, il pesce, i crostacei, i molluschi, gli alimentari tutti, anche misti e frazionati, in commercio, devono recare un’etichetta o, se sfusi, un cartello, visibili, leggibili e non equivoci, da cui risulti il loro nome in Italiano e, nella lingua del Paese di destinazione, le componenti, il Comune, la Regione, il Paese, l’azienda produttrice e la modalità di produzione, raccolta, pesca o caccia».